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lunedì 12 dicembre 2016

Google tilt brush: il pennello virtuale per disegnare in 3D

Tilt Brush è un pennello in 3D space che usa la realtà virtuale.  Libera la tua creatività con  pennellate tridimensionali, si possono usare stelle,luci, e anche il fuoco. La stanza diventa una tela. La tavolozza diventa l'immaginazione, le possibilità infinite. L'arte digitale ha stimolato nuove opportunità per la creatività ed ecco che nasce Il pennello 3D che permette una nuova prospettiva, oggi disponibile su HTC. Con Tilt Brush 3D è possibile dipingere in uno spazio tridimensionale basta selezionare colori e pennelli e dipingere con un gesto della mano. Da Google sono convinti che Tilt Brush non è uno strumento fine a se stesso e semplicemente ludico, ma ha il potenziale per guidare un vero cambiamento nel settore della moda e del design. Google ha deciso, sin da subito, di coinvolgere una squadra di artisti che ha già testato l'applicazione. Dal fashion designer che ha impiegato Tilt Brush per creare una nuova collezione di abiti, al pittore che ha dipinto un quadro in 3D, fino all'illustratore che ha realizzato una fiaba. Ma gli scenari di applicazione di Tilt Brush sono veramente infiniti. Dopo il primo approccio, le recensioni degli artisti sono state molto positive.


lunedì 28 novembre 2016

Le incredibili istallazioni di Cornelia Konrads

L'artista tedesca Cornelia Konrads crea installazioni di Land art, che assumono il ruolo di rompicapo in spazi pubblici, parchi di scultura e giardini privati di tutto il mondo.
Il suo lavoro è spesso punteggiato da l'illusione di assenza di peso, dove gli oggetti accatastati come tronchi, recinzioni, e porte sembrano essere sospesi a mezz'aria, rafforzando il loro carattere temporaneo, come se l'impianto sta cominciando a dissolversi davanti ai vostri occhi.
Che sia una scenografia di un pezzo teatrale (Tinkers, 2016), un'installazione su rovine di pilastri (The gate, 2014) o sui resti di una fattoria  (Settlement, 2010), le opere sembrano tutte fermo-immagini di scene che sembrano svolgersi davanti ai nostri occhi. I materiali utilizzati si trovano all'interno degli ambienti in cui le opere sono concepite: è sempre la location a catturare la fantasia dell´artista e suggerirle una soluzione.  
Pietre, mattoni e persino neve sono catturati in ascensione verso il cielo o nello sgretolarsi su se stessi, per destabilizzare, almeno per un attimo,  le convinzioni sulla gravità, sulla presunta solidità dei muri e compatezza dei suoli. Konrads opera nel campo di artisti come Andy Goldsworthy e Rob Mullholland, intervenendo con la presentazione di un modo per lo spettatore, o più comunemente, visitatore, a riesaminare il loro rapporto con la natura attraverso specifiche installazioni. Le sue installazioni equivoche hanno lo scopo di creare l'illusione che stanno cadendo a pezzi davanti ai vostri occhi. I "Gateways", dice l'artista" sono i motivi più ricorrenti nel suo lavoro, mentre una delle sue ultime creazioni - Schleudersitz -  è una fionda enorme collegata ad una panchina.









venerdì 4 novembre 2016

Caltanissetta: Rigenerazione urbana, inclusione sociale, civile ed architettonica

Se i bambini sono il nostro futuro, noi siamo il loro presente, e oggi, 04 Novembre 2016, durante la seconda giornata di lavori dedicata all’intervento di Rigenerazione Urbana” ideata dall’Associazione Culturale “Genius Loci Architettura” di Caltanissetta, queste parole hanno acquisito un nuovo significato temporale, concettuale ed esperienziale, che và al di là della mera funzione linguistica e comunicativa.
Dopo il primo intervento avvenuto la scorsa settimana, quest'oggi alle attività di riqualificazione ed abbellimento hanno partecipato oltre 200 persone fra tecnici, privati cittadini e scolaresche, I.S.S. F. Juavara, Scuola della prima infanzia G. Rodari e Scuola della prima infanzia M. Abbate, dimostrando ancora una volta che attraverso un percorso partecipato e di inclusione sociale, possono essere dati alla luce preziosi contributi al nostro deturpato territorio. I bambini si sono dedicati alla piantumazione di piante e fiori, alla colorazione muraria con "arte libera", al gioco e alla conoscenza di un prezioso alleato: i rifiuti, o almeno quello che la società contemporanea definsce tali.

Con questo intervento si concretizza quello che da tempo il Senatore a vita Renzo Piano chiama “La fabbrica dei desideri”, il progetto punta sul rammendo delle periferie attraverso piccoli progetti partecipati.
Non si tratta di buttar giù il costruito, né di puntare su grandi opere, la sfida urbanistica ed architettonica, nonché sociale e civile, è quella di trasformare gli spazi “sospesi”, dove i servizi sono assenti, dove l’abbandono e l’incuria hanno preso il sopravvento sulla decenza e sulla bellezza. Il rammendo si basa su piccole “scintille” che possono innescare la rigenerazione urbana e sociale. Si individuano aree deboli spesso a causa di opere incompiute o trasandate e si elaborano progetti rigorosamente in sinergia con i residenti; sono loro a sapere cosa non va nel quartiere. Ecco quindi i tavoli di progettazione partecipata, i quali sono portatori di valorizzazione storica e culturale, dando la possibilità ai residenti di riviverlo come luogo di scambio e di socialità.
È accaduto e accade in molte parti del mondo e dell’Europa: pensiamo a Marsiglia, Berlino, Londra e alle molte altre realtà urbane in cui zone vecchie e degradate dei centri abitati hanno lasciato il posto a quartieri più sostenibili, più belli, più vivibili, contribuendo alla rinascita economica e sociale di intere città. È quello di cui anche il nostro Paese oggi ha grande bisogno: un’insieme di coraggiose operazioni di recupero di aree inutilizzate, o male utilizzate, che consentano di innescare un circolo virtuoso di “sostituzione” di quegli spazi che non garantiscono più standard accettabili di sicurezza strutturale, di efficienza energetica e anche di vivibilità dal punto di vista architettonico, urbanistico e sociale. 

È fragile il paesaggio e  fragili sono le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per fare manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l’energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C’è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee, idee che poi, per ovvie ragioni, devono diventare fatti.

  Carlo Gibiino











domenica 30 ottobre 2016

Caltanissetta: Rigenerazione urbana conclusa la prima giornata di lavori

Si è conclusa ieri 29 Ottobre 2016 il la prima giornata dedicata all’intervento di Rigenerazione Urbana” ideata dall’Associazione Culturale “Genius Loci Architettura” di Caltanissetta, in un area degradata ed abbandonata nella periferia cittadina, sita nella zona “Balate-Pinzelli” in via Ferdinando I. E’ stata una giornata di festa dove il colore, la gioia e la vita hanno trionfato sulla sporcizia, sulla bruttura e sull’incuria. L’area verde pubblica è stata ripulita e abbellita con oggetti di eco-design progettati dall’associazione e dalla piantumazione di piante e fiori.
Il nostro progetto è un “progetto di comunità”, grazie al nostro lavoro infatti abbiamo raccolto l’adesione di numerosi volontari ed esercenti di quartiere che hanno scelto di investire sulla riqualificazione del territorio.
All’attività hanno partecipato oltre 60 persone fra tecnici, imprese e privati cittadini dimostrando così che attraverso un percorso partecipato e di inclusione sociale, la cooperazione e la collaborazione possono essere dati alla luce preziosi contributi al nostro martoriato territorio.
Devo ringraziare “in primis” le due persone che più di tutti hanno sin da subito creduto in un’idea: Danilo Drago e Massimo Bellante, senza il loro contributo probabilmente il progetto avrebbe preso una piega diversa; Gianni Santagati e Calogero Barba che hanno coinvolto gli studenti dell’Istituto Statale d’Arte F. Juvara; il comitato di quartiere “Balate-Pinzelli”; l’impresa di costruzione edile S.F. Costruzioni di Tumminelli Giuseppe;  MAPEI; LegnoArredo di Pitruzzella Salvatore; Riggi legnami; Cooperativa La Roccia; Club Garden “La Ferula”; Eco madera s.r.l.; Panificio Amico, Mazì Caffetteria di Giuliano Martorana; i volontari: Luana Bonincontro, Giuseppe Spinello, Filiberto Battello,  Antonello Amico, Luca Sicilia, Stefania Zappalà, Daniel Ferrara, Luca Drago ,Michele Fabio Scarantino, Michele Assennato, Laura Airinei e tutti gli altri volontari.
Il rinascimento urbano non è un’utopia. La ricetta per trasformare le nostre città in aree urbane sostenibili a livello ambientale, sociale ed economico è semplice, basta amalgamare tre ingredienti: progettazione nuova e sostenibile per uscire dalla morsa dell’ incuria e dell’abbandono, “eco-quartieri” per rigenerare le periferie, riqualificazione energetica e statica per rilanciare il patrimonio edilizio esistente. Per farlo ci vuole la voglia e il coraggio di mettersi in gioco e di fare scelte innovative per uscire dall’immobilismo attuale in cui si trovano le città italiane.
Bisogna prendersi cura delle città, attraverso una sorta di urbanistica di dialogo con le persone, con i luoghi e con gli spazi, un insieme di standard fondati su piccoli progetti partecipati e «laboratori» per singole iniziative di sviluppo locale si può affrontare il continuo e lento degrado delle nostre città. L’ingrediente più importante è quello della coesione sociale della convivenza di culture e società diverse che proprio grazie alle loro diversità possono e devono dare il contributo più essenziale alla rinascita di periferie e centri storici abbandonati. E solo se ci si prende cura delle città, innescando politiche di dialogo con i cittadini sarà possibile fare un passo in avanti nella rigenerazione delle città.
Appuntamento dunque Venerdì 04 Novembre 2016 per il secondo ed ultimo atto.
 Grazie a tutti

Caltanissetta 30.10.2016
IL PRESIDENTE
Arch. Carlo Gibiino












giovedì 20 ottobre 2016

RIGENERAZIONE URBANA ATTRAVERSO L’ARCHITETTURA DEL RIUSO

Caltanissetta - 29 Ottobre 2016

L’Associazione Culturale “Genius Loci Architettura” di Caltanissetta, in collaborazione con il comitato di quartiere “Balate-Pinzelli”, l’Istituto di istruzione secondario superiore “Manzoni-Juavara” propone la realizzazione di una “Rigenerazione Urbana” in data 29 Ottobre 2016 in via Ferdinando I. Il progetto si oppone attivamente al degrado urbano agendo contro l’incuria delle aree verdi.
L’attività principale è quella di rimodellare e abbellire, con arredi di eco-design, le aiuole e le zone dismesse o dimenticate della città. L’iniziativa vuole segnare l’inizio di una nuova stagione nelle politiche d’intervento del verde urbano, l’avvio e la realizzazione di importanti interventi e progetti per la cura, tutela e valorizzazione del verde cittadino, con il coinvolgimento di tutta la città.
La qualità di uno spazio pubblico dipende da diversi fattori quali l'accessibilità, l'intensità d'uso e delle relazioni sociali che può favorire, la visibilità e la mescolanza di comportamenti e gruppi sociali differenti, la capacità di promuovere l'identità simbolica del luogo, l'adattabilità a usi diversi nel corso del tempo (luoghi d’incontro e di aggregazione attraverso l’arredo urbano, realizzazione di percorsi, aree lettura, aree gioco, etc).
Il progetto prevede:
Riqualificazione aree verdi pubbliche e ecodesign partecipativo - colorare, abbellire, piantare: 
- Copertoni usati (per la realizzazione di arredo urbano e giochi: diventano fioriere, altalene, contenitori per la differenziata etc);
- legno riciclato (pallets utilizzati per la realizzazione di arredo urbano e giochi: percorsi sensoriali, casetta etc).

INDIVIDUAZIONE DELL’ AREA
E’ stata individuata l’area verde sita in via Ferdinando I, ricadente all’interno del centro urbano. Lo spazio verde viene così integrato con la vita quotidiana della comunità e non solo serve come zona di conservazione, ma deve anche essere in grado di esercitare una funzione economica, ricreativa, estetica e istruttiva. Sulla base di processi contemporanei, le città e i loro quartieri possono, mediante sviluppi di tipo “open space”, migliorare il loro richiamo a turisti e residenti. In questo modo le loro qualità intrinseche possono accrescere in modo significative.

OBIETTIVI DELL’INIZIATIVA
1. ecologico-ambientale: il verde, anche all’interno delle aree urbane, costituisce un fondamentale elemento di presenza ecologica ed ambientale, che contribuisce in modo sostanziale a mitigare gli effetti di degrado;
2. sociale e ricreativa: la presenza di parchi, giardini, viali e piazze alberate consente di soddisfare un’importante esigenza ricreativa e sociale e di fornire un fondamentale servizio alla collettività, rendendo più vivibile e a dimensione degli uomini e delle famiglie una città;
3. igienica: le aree verdi svolgono un’importante funzione psicologica ed umorale per le persone che ne fruiscono, contribuendo al benessere individuale ed all'equilibrio mentale prodotto dalla vista riposante di un’area verde ben curata;
4. culturale e didattica: la presenza del verde costituisce un elemento di grande importanza dal punto di vista culturale, sia perché può favorire la conoscenza dell’ambiente presso i cittadini, sia anche per l’importante funzione didattica per le nuove generazioni. 
5. estetico-architettonica: anche la funzione estetico-architettonica è rilevante, considerato che la presenza del verde migliora decisamente il paesaggio urbano e rende più gradevole la permanenza in città, per cui diventa fondamentale favorire un’integrazione fra elementi architettonici e verde nell’ambito della progettazione dell’arredo urbano.

Riepilogo:
Dove: Villetta sita in via Ferdinando I Caltanissetta
Quando: 29 Ottobre 2016
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare a questa giornata di festa, saremo alla villetta dalle 9.00 del mattino fino a chiusura lavori.

martedì 11 ottobre 2016

Guatemala: Rigenerazione urbana attraverso l'architettura

Fundamental KEN è uno studio emergente in Guatemala il quale invitando studenti da tutto il mondo a partecipare ad un programma di design per esplorare la rigenerazione dello spazio pubblico attraverso l'architettura. Quest'anno il gruppo ha focalizzato l'obiettivo sul centro culturale Miguel Angel Asturias - un area verde degradata a Guatemala che è composta da un parco ed edifici culturali. Hanno scelto questo sito per l'intervento di rigenerazione chiamato "playAchomo" con l'obiettivo di iniziare un progetto di di rigenerazione urbana e culturale proprio per la sua vocazione naturale. Lo spazio esterno è stato coperto da una grande tettoia colorata, sono state previste diverse attività culturali e uno spazio dedicato al riposo dei visitatori. Le strade adesso sono finalmente collegate attraverso un percorso colorato usando materiali che rispecchiano il carattere sperimentale del progetto. Il concetto di rivitalizzazione fisica prende in questo modo una piega fattiva verso la riappropriazione pubblica e la rigenerazione civica.







lunedì 26 settembre 2016

Madrid: le strisce pedonali colorate dell'artista bulgaro Christo Guelov

Le strisce pedonali sono generalmente noiose, certo sono di vitale importanza e svolgono una funzione importantissima per la sicurezza dei pedoni, ma la maggior parte di esse sono semplici linee bianche su uno sfondo grigio e niente più. Per l'artista bulgaro Christo Guelov invece, le strisce pedonali non sono tutte noiose. Infatti l'artista ha convertito le strisce pedonali di Madrid in pezzi d'arte colorata come parte di un progetto chiamato "Funnycross".Usando strisce colorate e disegni geometrici Guelov li ha trasformati in fantastiche istallazioni. Funnycross interviene nel paesaggio urbano rendendolo più artistico e colorato. La metafora "un ponte tra le scarpe", è il punto di partenza per questo intervento artistico. Non è solo un fatto di estetica dice l'artista, ma le strisce colorate possono migliorare a focalizzare l'attenzione sia degli automobilisti che dei pedoni. Un ottimo esempio di come si può trasformare il paesaggio urbano in maniera creativa, per accrescere la qualità dello spazio abitato e abitabile. Interventi come questo si prestano a diventare momento di condivisione di valori e si propongono per diventare nuovi luoghi nei quali ricostruire la dimensione urbana e trasformarla ai fini della riqualificazione. La ricchezza di un territorio è data dalla sua capacità di rinnovarsi attivando i propri spazi per costruire reti e risorse, moltiplicando le occasioni di crescita culturale, sociale ed economica.







lunedì 12 settembre 2016

Greenwashing Architecture... gli edifici sostenibili sono soltanto un mito?

La parola sostenibile è molto in voga in questi tempi e viene usata per molte cose quali piani economici, preparare ricette, e non è una sorpresa che venga usata anche in architettura e in urbanistica. Dovunque si guardi ci sono piani per edifici sostenibili, futuristiche eco-città, o grattacieli sostenibili verticali (vedi bosco verticale), ognuno dei quali promette di salvare il peccato ecologico delle città moderne e riportare gli abitanti in armonia con la natura. Negli ultimi anni gli idealisti più radicali hanno immaginato villaggi green, fattorie verticali nel bel mezzo di grandi città e torri ricoperte di piante. Tutti vogliono costruire con materiali di riciclo, ridurre le emissioni di co2 degli edifici e bilanciare il rapporto tra uomo e natura. La frenesia del "politically correct" genera campo fertile per commercianti e opportunisti che promettono paradisi "artificiali". Adesso si è venuta a creare un neologismo chiamato "greenwashing", etimologicamente derivante dalla parola "whitewashing", ovvero occultare, insabbiare, che descrive tutte le aziende e le corporazioni che si presentano come "environmentally friendly" ( amici dell'ambiente), ma che in realtà non lo sono. Perchè?...perchè essere "green" aiuta a vendere. Dal momento che è molto difficile capire dove stanno le bugie, noi vi diamo una piccola guida:

Niente è più sostenibile o "green" delle piante
Lo sforzo di trasformare edifici quali banche, musei o centri commerciali in pompe ambientali attraverso tetti giardini o muri di piante da sole non hanno senso secondo il paesaggista Wade Graham, autore di "Dream Cities: Seven urban ideas that shape the world", le città verdi che oggi tanto sognamo, sono più vicine all'idea del controllo della natura piuttosto che alla salvaguardia della stessa. L'alternativa, egli dice, dovrebbe essere quella di indagare sulle reali cause del degrado urbano ed ambientale.

Edifici verdi per tutti
Il nuovo edificio della APPLE nella Silicon Valley, progettata da Sir Norman Foster e Partners, che promette di lasciare liberi l'80% di tutta l'area a disposizione (70 ettari)  al costo di 5 Bilioni di dollari fa presupporre che edifici come questo sono soltanto per gente molto ricca. Graham osserva che nonostante le buone intenzioni di Apple e Foster, il progetto non farà altro che aiutare l'espanzione dell'urbanizzazione di San Francisco. Ci saranno altri grandi edifici a ridosso  dell'autostrada i quali richiederanno parcheggi pubblici e grandi spazi di manovra.

Un edificio certificato è più efficiente dal punto di vista energetico
Christopher W. Cheatham, partner in Cheatham Consulting L.L.C dice che certificare un edificio dal punto di vista energetico è un grosso problema a livello mondiale. Tali edifici non lavorano come dovtrebbero, ad esempio un edificio che ha certificato il 40% di risparmio energetico, in realtà ne risparmia circa il 20% o anche meno.

Gli edifici sostenibili salveranno il mondo
Graham dice che guidare un auto ibrida o costruire edifici sostenibili non è abbastanza per salvare il pianeta malgrado l'inquinamento prodotto da automobili ed edifici sia una reale preoccupazione, il vero problema. dice Graham, è un sistema economico basato sulla distruzione della natura trasferendone il costo alle generazioni future.

In conclusione architetti e urbanisti dovrebbero lavorare più alle relazioni tra uomo e natura, e promuovere relazioni umane tra persone che vivono nella stessa città, piuttosto che piantare alberi sui grattacieli. Un esempio ci arriva dal vincitore del Pritzker Prize, Alejiandro Aravena, il quale sembra essere interessato più ad una progettazione partecipata con i residenti, piuttosto che impressionanti edifici tecnologici.

sabato 10 settembre 2016

La Cattedrale di sale a Realmonte

Realmonte, piccola cittadina di circa cinquemila abitanti in provincia di Agrigento, offre molti tesori, soprattutto provenienti dalla natura, da scoprire e conoscere.Pensiamo subito alla Scala dei Turchi, famosissima e particolare “scalinata” di roccia bianca che si tuffa a picco sul mare; Capo Rossello e Monterosso, particolari promontori di calcarenite rossa che, come la Scala dei Turchi, dolcemente terminano nel mare. Ma esiste anche una miniera di sale che è diventata un'attrazione turistica:  l’antichissima Miniera di salgemma, giacimento formatasi circa 6 milioni di anni fa e, adesso, una tra le più importanti fonti d’estrazione di sale presenti in Sicilia. A 75 metri dalla superficie, nelle pareti della miniera vi è il cosiddetto rosone formatosi dall’incrocio del salgemma con altri sali. Il risultato è una serie di cerchi concentrici di colori diversi, una vera e propria spirale naturale che lascia con il fiato sospeso.


Si alternano qui, chiazze chiare e scure che risalgono addirittura a 5 milioni di anni fa. Il vero “tesoro” sta all’interno della miniera e, in particolare, a meno 100 metri sotto la superficie ed a 30 metri sotto il livello del mare. Infatti, accedendo tramite bus navetta e percorrendo gallerie e cunicoli di vari livelli, scavati dai minatori stessi, è possibile ammirare quello che è un tesoro unico al mondo sia per la sua ubicazione che per le sue caratteristiche. Ci riferiamo alla Cattedrale di Sale, struttura ricavata dagli stessi minatori scolpendo direttamente la roccia salina. Larga 20 metri, alta 8 metri e con una lunghezza di circa 100 metri, la nostra Cattedrale di Sale non ha nulla da invidiare alle altre per quanto riguarda le sue dimensioni. Inoltre, secondo alcuni esperti, essa presenta un’acustica che supera di gran lunga i più sofisticati Teatri dell’Opera e può ospitare fino a 800 posti a sedere. È proprio qui che viene celebrata, il 4 dicembre di ogni anno, la messa di Santa Barbara, protettrice dei minatori. La miniera di sale è visitabile su prenotazione ogni ultimo mercoledì del mese, a numero chiuso e in accordo con l’ Italkali.



domenica 4 settembre 2016

Stefano Passerotti design fiorentino, trionfa al Garden Festival di Singapore

Dopo lo stop mediatico deciso dalla redazione nel rispetto di quanto accaduto nei giorni scorsi, oggi si riprende con una bella notizia, un Italiano vince il primo premio al Garden Festival di Singapore.
Un garden designer, il paesaggista fiorentino Stefano Passerotti, conquista la “medaglia d’oro” per la categoria Fantasy Garden e il “best in the show” alla sesta edizione del Garden Festival di Singapore. E’ il primo italiano invitato a partecipare alla manifestazione declinata fra giardino e arte in Estremo Oriente. “Nature’s resolution”, realizzato con l’artista Chicco Margaroli, è un’opera di 80 metri quadrati di verde è incentrata su una sorta di tempietto che emerge dalle acque e rappresenta un giorno nella vita dell’uomo. Nel centro si trovano 366 box trasparenti (tanti quanti sono i giorni dell’anno bisestile) realizzati da Chicco Margaroli con dei semi, dai colori diversi, all’interno che variano dalle lenticchie verdi al riso nero fino al sesamo. “Un giardino da vivere e attraversare come un sogno”, spiega Passerotti che a Firenze si occupa dello storico giardino del Poggio Imperiale.