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lunedì 26 settembre 2016

Madrid: le strisce pedonali colorate dell'artista bulgaro Christo Guelov

Le strisce pedonali sono generalmente noiose, certo sono di vitale importanza e svolgono una funzione importantissima per la sicurezza dei pedoni, ma la maggior parte di esse sono semplici linee bianche su uno sfondo grigio e niente più. Per l'artista bulgaro Christo Guelov invece, le strisce pedonali non sono tutte noiose. Infatti l'artista ha convertito le strisce pedonali di Madrid in pezzi d'arte colorata come parte di un progetto chiamato "Funnycross".Usando strisce colorate e disegni geometrici Guelov li ha trasformati in fantastiche istallazioni. Funnycross interviene nel paesaggio urbano rendendolo più artistico e colorato. La metafora "un ponte tra le scarpe", è il punto di partenza per questo intervento artistico. Non è solo un fatto di estetica dice l'artista, ma le strisce colorate possono migliorare a focalizzare l'attenzione sia degli automobilisti che dei pedoni. Un ottimo esempio di come si può trasformare il paesaggio urbano in maniera creativa, per accrescere la qualità dello spazio abitato e abitabile. Interventi come questo si prestano a diventare momento di condivisione di valori e si propongono per diventare nuovi luoghi nei quali ricostruire la dimensione urbana e trasformarla ai fini della riqualificazione. La ricchezza di un territorio è data dalla sua capacità di rinnovarsi attivando i propri spazi per costruire reti e risorse, moltiplicando le occasioni di crescita culturale, sociale ed economica.







lunedì 12 settembre 2016

Greenwashing Architecture... gli edifici sostenibili sono soltanto un mito?

La parola sostenibile è molto in voga in questi tempi e viene usata per molte cose quali piani economici, preparare ricette, e non è una sorpresa che venga usata anche in architettura e in urbanistica. Dovunque si guardi ci sono piani per edifici sostenibili, futuristiche eco-città, o grattacieli sostenibili verticali (vedi bosco verticale), ognuno dei quali promette di salvare il peccato ecologico delle città moderne e riportare gli abitanti in armonia con la natura. Negli ultimi anni gli idealisti più radicali hanno immaginato villaggi green, fattorie verticali nel bel mezzo di grandi città e torri ricoperte di piante. Tutti vogliono costruire con materiali di riciclo, ridurre le emissioni di co2 degli edifici e bilanciare il rapporto tra uomo e natura. La frenesia del "politically correct" genera campo fertile per commercianti e opportunisti che promettono paradisi "artificiali". Adesso si è venuta a creare un neologismo chiamato "greenwashing", etimologicamente derivante dalla parola "whitewashing", ovvero occultare, insabbiare, che descrive tutte le aziende e le corporazioni che si presentano come "environmentally friendly" ( amici dell'ambiente), ma che in realtà non lo sono. Perchè?...perchè essere "green" aiuta a vendere. Dal momento che è molto difficile capire dove stanno le bugie, noi vi diamo una piccola guida:

Niente è più sostenibile o "green" delle piante
Lo sforzo di trasformare edifici quali banche, musei o centri commerciali in pompe ambientali attraverso tetti giardini o muri di piante da sole non hanno senso secondo il paesaggista Wade Graham, autore di "Dream Cities: Seven urban ideas that shape the world", le città verdi che oggi tanto sognamo, sono più vicine all'idea del controllo della natura piuttosto che alla salvaguardia della stessa. L'alternativa, egli dice, dovrebbe essere quella di indagare sulle reali cause del degrado urbano ed ambientale.

Edifici verdi per tutti
Il nuovo edificio della APPLE nella Silicon Valley, progettata da Sir Norman Foster e Partners, che promette di lasciare liberi l'80% di tutta l'area a disposizione (70 ettari)  al costo di 5 Bilioni di dollari fa presupporre che edifici come questo sono soltanto per gente molto ricca. Graham osserva che nonostante le buone intenzioni di Apple e Foster, il progetto non farà altro che aiutare l'espanzione dell'urbanizzazione di San Francisco. Ci saranno altri grandi edifici a ridosso  dell'autostrada i quali richiederanno parcheggi pubblici e grandi spazi di manovra.

Un edificio certificato è più efficiente dal punto di vista energetico
Christopher W. Cheatham, partner in Cheatham Consulting L.L.C dice che certificare un edificio dal punto di vista energetico è un grosso problema a livello mondiale. Tali edifici non lavorano come dovtrebbero, ad esempio un edificio che ha certificato il 40% di risparmio energetico, in realtà ne risparmia circa il 20% o anche meno.

Gli edifici sostenibili salveranno il mondo
Graham dice che guidare un auto ibrida o costruire edifici sostenibili non è abbastanza per salvare il pianeta malgrado l'inquinamento prodotto da automobili ed edifici sia una reale preoccupazione, il vero problema. dice Graham, è un sistema economico basato sulla distruzione della natura trasferendone il costo alle generazioni future.

In conclusione architetti e urbanisti dovrebbero lavorare più alle relazioni tra uomo e natura, e promuovere relazioni umane tra persone che vivono nella stessa città, piuttosto che piantare alberi sui grattacieli. Un esempio ci arriva dal vincitore del Pritzker Prize, Alejiandro Aravena, il quale sembra essere interessato più ad una progettazione partecipata con i residenti, piuttosto che impressionanti edifici tecnologici.

sabato 10 settembre 2016

La Cattedrale di sale a Realmonte

Realmonte, piccola cittadina di circa cinquemila abitanti in provincia di Agrigento, offre molti tesori, soprattutto provenienti dalla natura, da scoprire e conoscere.Pensiamo subito alla Scala dei Turchi, famosissima e particolare “scalinata” di roccia bianca che si tuffa a picco sul mare; Capo Rossello e Monterosso, particolari promontori di calcarenite rossa che, come la Scala dei Turchi, dolcemente terminano nel mare. Ma esiste anche una miniera di sale che è diventata un'attrazione turistica:  l’antichissima Miniera di salgemma, giacimento formatasi circa 6 milioni di anni fa e, adesso, una tra le più importanti fonti d’estrazione di sale presenti in Sicilia. A 75 metri dalla superficie, nelle pareti della miniera vi è il cosiddetto rosone formatosi dall’incrocio del salgemma con altri sali. Il risultato è una serie di cerchi concentrici di colori diversi, una vera e propria spirale naturale che lascia con il fiato sospeso.


Si alternano qui, chiazze chiare e scure che risalgono addirittura a 5 milioni di anni fa. Il vero “tesoro” sta all’interno della miniera e, in particolare, a meno 100 metri sotto la superficie ed a 30 metri sotto il livello del mare. Infatti, accedendo tramite bus navetta e percorrendo gallerie e cunicoli di vari livelli, scavati dai minatori stessi, è possibile ammirare quello che è un tesoro unico al mondo sia per la sua ubicazione che per le sue caratteristiche. Ci riferiamo alla Cattedrale di Sale, struttura ricavata dagli stessi minatori scolpendo direttamente la roccia salina. Larga 20 metri, alta 8 metri e con una lunghezza di circa 100 metri, la nostra Cattedrale di Sale non ha nulla da invidiare alle altre per quanto riguarda le sue dimensioni. Inoltre, secondo alcuni esperti, essa presenta un’acustica che supera di gran lunga i più sofisticati Teatri dell’Opera e può ospitare fino a 800 posti a sedere. È proprio qui che viene celebrata, il 4 dicembre di ogni anno, la messa di Santa Barbara, protettrice dei minatori. La miniera di sale è visitabile su prenotazione ogni ultimo mercoledì del mese, a numero chiuso e in accordo con l’ Italkali.



domenica 4 settembre 2016

Stefano Passerotti design fiorentino, trionfa al Garden Festival di Singapore

Dopo lo stop mediatico deciso dalla redazione nel rispetto di quanto accaduto nei giorni scorsi, oggi si riprende con una bella notizia, un Italiano vince il primo premio al Garden Festival di Singapore.
Un garden designer, il paesaggista fiorentino Stefano Passerotti, conquista la “medaglia d’oro” per la categoria Fantasy Garden e il “best in the show” alla sesta edizione del Garden Festival di Singapore. E’ il primo italiano invitato a partecipare alla manifestazione declinata fra giardino e arte in Estremo Oriente. “Nature’s resolution”, realizzato con l’artista Chicco Margaroli, è un’opera di 80 metri quadrati di verde è incentrata su una sorta di tempietto che emerge dalle acque e rappresenta un giorno nella vita dell’uomo. Nel centro si trovano 366 box trasparenti (tanti quanti sono i giorni dell’anno bisestile) realizzati da Chicco Margaroli con dei semi, dai colori diversi, all’interno che variano dalle lenticchie verdi al riso nero fino al sesamo. “Un giardino da vivere e attraversare come un sogno”, spiega Passerotti che a Firenze si occupa dello storico giardino del Poggio Imperiale.